Il cerfoglio è una pianta annuale importata in Europa dai Romani dalla Russia meridionale, dal Caucaso o dal Medio Oriente che si è ormai naturalizzata nella flora americana, nordafricana ed europea dove cresce spontaneamente nei boschi e nei prati. È un’erba aromatica, che appartiene alla famiglia delle Apiaceae, molto simile al prezzemolo per aspetto e aroma, con in più una leggera nota di anice.
Il suo nome botanico è Anthriscus cerefolium, il cui significato originario si perde nella storia. “Anthriscus” deriva infatti dalla parola greca “anthriskos”, mentre “cerefolium” deriva dal latino e non è chiaro se il significato di questo nome sia “fiore di siepe” oppure “rallegro per l’odore”.
La badessa Ildegarda di Bingen, autrice di famosi trattati di medicina del XII secolo, consiglia il Cerfoglio per alleviare i dolori della milza.
Dal “Regimen sanitatis Salerni o Flos medicinae” della scuola medica salernitana del XII secolo: “Giova al cancro l’erba trita di cerfoglio al mèle (miele) unita; e il dolor calma, se tolta viene in puro vin disciolta; provocar suol anche spesso ed il vomito e il secesso”
Negli antichi testi medici si parla per esempio di un rimedio per il singhiozzo in cui venivano mescolate foglie di cerfoglio e aceto.
Curiosità
Tra le proprietà curative del cerfoglio spiccano quelle depurative, diuretiche, antisettiche, lenitive e molte altre ancora.
Una curiosità interessante è poi che questa pianta veniva anche chiamata “myrris”: dalle sue foglie infatti si estrae un olio essenziale che ha un profumo che ricorda la mirra, portata in dono a Gesù dai Re Magi.
È a questo che si lega la tradizione ancora viva in alcuni paesi europei di consumare zuppa di cerfoglio durante le celebrazioni della Pasqua, in particolare il giovedì santo, per celebrare la vita nuova.
Nella tradizione è, infatti, il simbolo di nuova vita e di sincerità.
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