Lo zafferano (nome scientifico Crocus Sativus Linnaeus, semplificato in Croco) è una pianta della famiglia delle iridaceae appartenente al genere Crocus di cui fanno parte circa 80 specie, coltivata in Asia minore e in gran parte del Mediterraneo, diffusa da parte di Greci, Romani e dagli Arabi. Dallo stimma del Crocus si ricava la spezia denominata “zafferano”, parola che deriva dall’arabo za’ farān che significa “splendore del sole“.
Il suo colore richiama i raggi del sole ed è considerato anche un afrodisiaco.
Nella mitologia greca Ermes, consigliere degli innamorati, usava lo zafferano per risvegliare desiderio ed energia sessuale.
Nel linguaggio ottocentesco lo zafferano era considerato il simbolo della giovinezza e della spensieratezza; questo significato era legato probabilmente al fatto che il crocus è una pianta molto precoce che fiorisce alla fine dell’inverno e rallegra i prati con il suo colore viola vivace.
Il Mito di Smilace e Krokus
Ovidio, famoso poeta romano del 45 a.c., raccontò di un grande amore tra la Ninfa Smilace ed un giovane Guerriero chiamato Krokus.
Smilace era la bella ninfa favorita del Dio Ermes (Mercurio) che, geloso del giovane mortale cercò di ostacolare questa passione tra i due innamorati trasformando i due amanti in due diversi fiori:
Krokus in un fiore giallo (da cui il nome del bulbo di zafferano) e Smilace in un fiore bianco (da cui Smilax aspera, ovvero la cosiddetta Salsapariglia); l’uno usato per impreziosire i tessuti con il tipico color giallo oro e l’altra con foglie spinose a forma di cuore, a simbolo di un amore tenace ed infranto.
Nella versione scritta da Galeno invece il vendicativo Mercurio uccise Croco lanciandogli un disco ed intrise col suo sangue il fiore di zafferano così che gli stimmi rosso vermiglio fosse il monito per gli uomini che si fossero opposti alle volontà delle divinità.
Diffusione
In Egitto ci sono tracce che ne attestano la coltivazione come medicamento da almeno 3.500 anni.
Con la caduta dell’Impero Romano si ebbe un calo vertiginoso della coltivazione di questa spezia in Europa, che venne ripresa solo durante il Medioevo nelle regioni soggette alla dominazione araba (Spagna e Sicilia). In Spagna furono infatti gli arabi ad importare lo zafferano, che ancora oggi è un ingrediente fondamentale della tipica Paella valenciana.
Durante questo periodo veniva largamente impiegato nelle cucine dei nobili poiché era ostentazione di ricchezza, visto che era, ed è tutt’ora, molto costoso.
Per produrre 1 Kg di zafferano sono necessari più di 160.000 fiori, pari a circa 68 Kg. La raccolta degli stimmi è un’operazione delicata e minuziosa che, assieme al fattore “scarto”, determina il prezzo così elevato per questa spezia preziosa.
Le più antiche raffigurazioni dello zafferano sono le pitture parietali micenee delle “Raccoglitrici di Zafferano”, nell’isola di Santorini e del “Raccoglitore di Zafferano”, proveniente dal Palazzo di Knosso a Creta.
Mentre le più antiche citazioni dello zafferano che si conoscano sono quelle contenute nel papiro egiziano di Ebers del 1550 a.C. e nella Sacra Bibbia (Vecchio Testamento)
I tuoi germogli
(Cantico dei Cantici, IV, 13-14).
sono un paradiso di melagrane,
con i frutti più squisiti,
alberi di cipro e nardo,
nardo e zafferano,
cannella e cinnamòmo,
con ogni specie di alberi d’incenso,
mirra e àloe,
con tutti gli aromi migliori.
Impiego dello Zafferano
Nella medicina ayurvedica, lo zafferano viene considerato come un agente anti-stress, afrodisiaco ed è usato nel trattamento delle palpitazioni cardiache.
Un tempo allo zafferano venivano attribuite proprietà antispastiche, antidolorifiche e sedative. Oggigiorno, tuttavia, sono stati trovati composti abortivi e l’uso di 20 grammi al giorno di zafferano può anche risultare mortale.
Lo zafferano, attualmente, viene utilizzato dall’industria alimentare e in gastronomia come spezia o come colorante, anche se è ricco di carotenoidi che riducono i danni cellulari provocati dai radicali liberi.
L’uso dello zafferano può però provocare anche effetti collaterali quali vertigini, torpore e manifestazioni emorragiche da riduzione del numero delle piastrine.
Uno dei suoi utilizzi più tipici nella cucina italiana è nel risotto alla milanese o “risotto giallo”, così noto appunto per la colorazione che lo zafferano dà alla ricetta.
Curiosità
Il cardinale Richelieu usava come esaltante dell’umore una confettura allo zafferano, e alla fine dello stesso secolo il chirurgo francese Ambrogio Parè consigliava agli impotenti un risotto condito con questa spezia.
Ancora sino agli inizi del XX secolo lo zafferano veniva prescritto contro la sterilità femminile.
Mescolato in tisane invece era ritenuto da molti un eccitante ed un potente afrodisiaco, capace d’incrementare sia l’attività sessuale dei maschi che la cupidigia delle femmine.
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