ciliegio in fiore

ciliegio in fiore

Simbologia del Ciliegio

Il Ciliegio, nome scientifico Prunus Avium, è un albero che appartiene alla famiglia delle Rosacee, originario dell’Europa, lo troviamo dalle Isole Britanniche fino alla Russia, passando per Francia, Penisola Iberica, Italia, Germania, fino a tutto l’est nelle zone montuose, per arrivare fino alle zone montane dell’Asia minore.

Tralasciando tutte le tipologie legate a incroci, innesti e generazione di varietà di ciliegio (la cui fama è dovuta ai suoi dolci frutti estivi) il Ciliegio è conosciuto e amato fin dall’antichità.

In Primavera i rami spogli dei ciliegi si riempiono di effimeri fiori bianchi o rosa che rimangono in attesa delle prime api ed insetti utili per l’impollinazione; di li a poco spunteranno le prime foglioline ed i fiori lasceranno cadere i propri petali bianchi.
Dai piccioli dei fiori spunteranno i frutti, delle drupe carnose (le ciliegie appunto), che potremmo trovare di diverse misure e colori (dal rosso brillante al viola scuro, o perfino delle varietà giallo/arancio), da gustare “una dietro l’altra…

Il fiore di ciliegio, o Sakura nella lingua giapponese, richiama nella sua simbologia l’intera filosofia giapponese legata alla cultura della pazienza, del rispetto della natura e della pace interiore.

Simbologia del Fiore di Ciliegio

Soffermandosi sui fiori di Ciliegio ed il loro significato, viene naturale parlare dell’Hanami, ovvero la festa che in Giappone celebra il rito dell’osservazione dei fiori e sarà facile che chiunque abbia potuto vedere le spettacolari immagini che ci arrivano dal sol levante, in cui, interi viali si ricoprono di bianco e rosa.

Questa dell’Hanami (chiamata anche La Notte del Ciliegio), è un’antica ricorrenza che celebra la rinascita della natura, espressa al meglio dai fiori di ciliegio e dalla presa di coscienza delle loro caducità.
Questi fiori infatti fioriscono in breve tempo e così come nascono, altrettanto velocemente sfioriscono e creano delle romantiche piogge di petali.

Il fiore di ciliegio, o Sakura nella lingua giapponese, richiama nella sua simbologia l’intera filosofia giapponese legata alla cultura della pazienza, del rispetto della natura e della pace interiore.
Il fiore di ciliegio è anche segno di ricchezza e di buon auspicio.

La Leggenda del Ciliegio del Sedicesimo giorno

Nel distretto di Wakegori, che appartiene alla provincia di Iyo, c’è un ciliegio famoso e antichissimo chiamato Jiu-roku-zakura, ovvero «ciliegio del sedicesimo giorno», perché fiorisce tutti gli anni il sedicesimo giorno del primo mese (secondo il vecchio calendario lunare), e quello soltanto. Il tempo della sua fioritura cade quindi nel Periodo del Grande Gelo, sebbene per regola naturale i ciliegi attendano la primavera prima di azzardarsi a fiorire. Il fatto è che nello Jiu-roku-zakura fiorisce una vita che non è − o almeno non lo era in origine − la sua. In quell’albero alberga lo spirito d’un uomo.

Era egli un samurai di Iyo e l’albero cresceva nel suo giardino e fioriva, insieme a tutti gli altri, verso la fine di marzo e i primi di aprile. Aveva giocato sotto quell’albero quando era bambino; i suoi genitori, i suoi nonni e i suoi antenati avevano appeso ai suoi rami in fiore, una stagione dopo l’altra, per più di cento anni, strisce di carta colorata che recavano scritte poesie di lode.

Lui stesso era diventato vecchissimo sopravvivendo ai suoi figli e non gli era rimasta altra creatura da amare che non fosse il ciliegio. Ma, ahimè, durante l’estate di un certo anno, l’albero si avvizzì e morì. Il vecchio se ne dolse oltre ogni dire. Invano cortesi vicini gli trovarono un altro ciliegio, giovane e vigoroso, e lo piantarono in giardino, con la speranza di recargli conforto. Li ringraziò di cuore e dette mostra di aver ritrovato la felicità. Ma in realtà aveva la morte nel cuore, perché così teneramente aveva amato il vecchio albero che nulla avrebbe potuto consolarlo.

Alla fine gli venne in mente una buona idea: si ricordò come si può salvare una albero morente. Era il sedicesimo giorno del primo mese. Si recò da solo in giardino e s’inchinò davanti all’albero avvizzito rivolgendogli le seguenti parole: «Ti scongiuro di fiorire ancora una volta… perché sto per morire al posto tuo». (È convinzione diffusa, infatti, che si possa immolare la propria vita per un’altra persona, o per qualsiasi essere creato, compreso un albero, purché si ottenga l’aiuto degli dèi; e questa trasmigrazione dell’esistenza è espressa dalle parole migawari ni tatsu: «agire per sostituzione».)

Allora il vecchio distese sotto l’albero un telo candido e vi depose alcuni cuscini, quindi vi s’inginocchiò e fece hara-kiri, alla maniera dei samurai. E il suo spirito trasmigrò nell’albero e lo fece fiorire in quel preciso istante.

E tutti gli anni continua a fiorire il sedicesimo giorno del primo mese, nella stagione delle nevi.

fonte: verdiecontenti

Utilizzi del Ciliegio

Il Ciliegio è una pianta straordinaria, da questo albero non si ricava solamente un’ottima merenda tipicamente estiva, ma essa è anche una buona pianta mellifera, in zone dove è abbondante.
La resina del ciliegio è aromatica e viene usata per dare sapore alle gomme da masticare.
Non ultimo, il legno di ciliegio, di colore marrone-rosso è un ottima essenza per la costruzione di mobili e strumenti musicali poiché molto resistente ed esteticamente interessante.

Accenni Storici

Plinio il Vecchio ne scrive, citando alcune delle diverse specie, distinguendolo tra “Prunus” (albero delle susine) e “Cerasus” (albero delle ciliegie).

I semi di un certo numero di specie di ciliegie sono stati tuttavia trovati in ritrovamenti archeologici dell’età del bronzo ed in siti archeologici romani in tutta Europa.

Alcune spettacolari immagini dei ciliegi in Giappone…

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